ORIZZONTE DEGLI EVENTI
Guardando l’opera ci si inoltra o trattiene nello spazio pittorico oltre e prima della tela, come una proiezione il cui fuoco morbido si sposti di continuo nel nostro sguardo, avanti e indietro, senza riuscire a trovare la superficie della tela ormai irrilevante nell’illusione ottica che è la nostra sola, nebbiosa, realtà.
Osservare diventa uno specchio della nostra percezione, quindi introspezione. Quello che l’occhio non vede la mente immagina, dove non penetra riflette.

OLIO SU TELA 50X70 cm – 2022
L’orizzonte si definisce come qualcosa di distante e irraggiungibile, che si allontana all’avvicinarsi dell’osservatore.
Sfugge, non è possibile arrivarvi né toccarlo. Esiste ma non è reale.
È l’ultima ombra prima di un nero profondo che è in grado di inghiottire tutta la luce per non farla uscire più.
E così l’orizzonte degli eventi si collega al concetto di buchi neri, uno spazio-tempo che emana un’enorme energia, ma da cui non è possibile tornare indietro.